Il "problema del controluce" è uno dei problemi fondamentali che ricorrono un pò dovunqe, nelle foto delle varie spedizioni lunari. Vale quindi la pena di capirne a fondo i termini, per poter apprezzare meglio i difetti - vistosissimi all'occhio dell'esperto - delle fotografie lunari. (Questa spiegazione tecnica è soprattutto per chi non sia molto esperto di fotografia. Chi è già pratico può anche saltare direttamente alle foto incriminate). Realizzare foto in controluce è da sempre stato un piacere e una dannazione insieme, per qualunque fotografo al mondo. Piacere, perchò di solito una persona risulta molto piu "bella" quando il suo volto non riceve direttamente in faccia i raggi solari (che creano brutte ombre sotto mento, naso, bocca ecc.), dannazione perchè il controluce ti obbliga sempre ad un compromesso, nel quale devi scegliere se esporre* per il soggetto in primo piano, che è in ombra - cioè illuminato solo dalla rifrazione della luce circostante - oppure per lo sfondo, che è invece illuminato direttamente dal sole. * Esposizione: Con qualunque tipo di macchina fotografica - automatica o manuale, a pellicola o digitale - prima di ogni scatto bisogna determinare la giusta quantità di luce che andrà a colpire la pellicola (o il sensore elettronico). Questo lo si fa regolando l'apertura del diaframma, ovvero il "buco" effettivo attraverso cui passa la luce. Troppa luce renderebbe la foto "bruciata" (slavata), troppo poca la renderebbe scura, o quasi nera. In gergo si dicono anche foto sovresposta e foto sottoesposta. "Esporre" quindi, significa determinare la quantità di luce che andrà a colpire la pellicola/sensore LCD.
Il diaframma delle macchine fotografiche funziona nello stesso identico modo. Ma lo scatto fotografico è unico, e nelle situazioni di controluce - dove hai troppa luce "dietro", e troppo poca "davanti" - è praticamente impossibile trovare un compromesso che non sacrifichi o il soggetto in ombra, o lo sfondo illuminato dal sole. Il compromesso impossibile Ecco un classico esempio, in cui il fotografo ha eseguito due scatti, alla ricerca del miglior compromesso fra luce e ombra.
Ecco altri due esempi di fotografie in controluce, esposte "per le luci".
Come già detto però, per la figura umana i risultati sono mille volte migliori in controluce, poichè il soggetto è illuminato in maniera uniforme, e si evitano le profonde ombre che la luce del sole disegna impietosamente sul volto delle persone. I PROFESSIONISTI Per poter quindi fotografare la modella in controluce, i professionisti della moda ricorrono a diverse soluzioni tecniche, che implicano un equipaggiamento supplementare, una certa esperienza, e soprattutto degli aiutanti sul campo. Il metodo più comune è quello di usare dei grandi pannelli riflettenti, da posizionare accanto alla macchina fotografica, che rimandino verso il soggetto abbastanza luce solare da poterne pareggiare la luminosità con quella dello sfondo. (Importante: tali pannelli, per illuminare a sufficienza il soggetto, devono essere grandi almeno quanto il soggetto stesso). Ecco uno schema grafico, visto dall'alto:
Ecco a destra un esempio pratico: la modella è fotografata
in controluce (il sole è dietro di lei, sulla sua spalla destra).
Se alla destra del fotografo non ci fosse un assistente, che tiene
un grande pannello riflettente rivolto verso la modella, i dettagli
e i colori dell'abito non si apprezzerebbero a sufficienza. (Confrontate
questa immagine con le foto-ricordo più sopra, e capite subito
che qui ci deve essere "qualcosa in più"
che schiarisce il corpo in ombra della modella).
Ma come si spiegano, a questo punto, altre foto lunari in cui di colpo le zone d'ombra sono leggibilissime, pur restando leggibile anche lo sfondo illuminato dal sole? Ecco alcuni degli esempi più eclatanti: PRIMO PROBLEMA - CONTROLUCE E ZONE D'OMBRA In una situazione lunare, con i contrasti forti e le ombre nette che abbiamo descritto, diventa praticamente impossibile spiegare da che cosa possa essere illuminata una qualunque zona d'ombra, come avviene in queste foto (Apollo 14), o in tante altre molto simili.
Richiamiamo infine l'attenzione su quello che dovrebbe essere il sole. A parte le dimensioni particolarmente striminzite (molto più vicine a quelle di un "bruto" da cinema, in realtà), puntare un obiettivo Leitz direttamente verso il sole, in mancanza inoltre di filtro atmosferico, equivale a "bruciare" completamente la pellicola in sovraesposizione, a meno di chiudere il diaframma praticamente a zero. Ma in quel caso non si dovrebbe vedere assolutamente nulla delle zone in ombra del LEM. Provate a scattare una qualunque fotografia, che inquadri direttamente il sole, e poi osservate cosa si riesce a vedere nelle zone d'ombra degli oggetti compresi nell'inquadratura (sempre a causa del famoso "compromesso impossibile", spiegato più sopra). Questi sono solo due esempi, fra i tantissimni che si riscontrano nelle serie fotografiche delle varie missioni lunari. La tentazione di "aiutare" l'immagine, schiarendo le zone in ombra senza sacrificare l'esposizione dello sfondo, illuminato dal sole, ha spesso tradito gli autori di questi evidenti falsi fotografici. CHIUDIAMO QUESTA PAGINA CON UN PICCOLO QUIZ FOTOGRAFICO: Perchè è impossibile che questa immagine, ufficialmente attibuita ad Apollo 12, sia stata scattata sulla Luna? (Ci può arrivare chiunque, senza nessuna particolare conoscenza fotografica).
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