Alexis Belokonjov: Cosmonauta fantasma. Data della
morte: 15 Maggio 1962. Causa della morte: Riportato ucciso in un volo
orbitale il 15 Magggio 1962.
NellOttobre 1959 ledizione di Ogonjok riportava un articolo 'voli a Alta Quota' che illustrava tre uomini che testavano le attrezzature di sopravvivenza. Tra essi vi era Belokonjov. Un giornalista della Associated Press concluse che tali uomini erano dei cosmonauti in addestramento. Nel Marzo 1965 il Corriere della Sera pubblicò i risultati di una sensazionale intercettazione radio dei fratelli Judica-Cordiglia di Torre Bert, Italia. Tra cui quelli di un presunto volo nel Novembre 1962 che associarono con Belokonjov. Dichiararono di avere sentito delle voci di un uomo e una donna in una disperata conversazione: 'Condizioni peggioranti perché non rispondete? ... stiamo rallentando... il mondo non saprà di noi... ' La storia venne raccolta dal Readers Digest nel 1965. La storia fornì la base per un racconto del 1969 "Autopsy for a Cosmonaut" in cui il patologo, Dr. Sam Stonebreaker, viene addestrato come astronauta e lanciato sulla Gemini 12-A per avere campioni di tessuto da un equipaggio deceduto (possibilmente per le radiazioni del reattore nucleare).
Lautore del sensazionale libro 'stranger than truth' e di dischi volanti degli anni 60 sentì che Dolgov si perse su una Vostok l11 Ottobre 1960. Disse che il volo venne 'inseguito per 20 minuti dalle stazioni in Turchia, Gippone, Svezia, Inghilterra e Italia'. Infatti il Colonnello Pjotr Dolgov era esistente e il solo cosmonauta fantasma associato al programma spaziale. Nel suo 1.409mo lancio con il paracadute, il 1 Novembre 1962, Dolgov si lanciò da una capsula Volga trasportata da un pallone allaltitudine di 28.650 m. Dolgov indossava una tuta pressurizzata usata per le Vostok. Uscito dal pallone il visore del suo elmetto colpi una imbracatura e si spezzò. Durante la discesa la tuta si depressurizzò attraverso il visore spezzato e Dolgov venne trovato morto allatterraggio.
Una leggenda urbana USA del 1998 afferma che durante la fine dellURSS, un cosmonauta era prigioniero della Mir. La base della storia può trovarsi nel fatto che la Sojuz può rimanere in orbita per non più di 180 giorni. Dopo la fine dellURSS, per cause finanziare, tecniche, e problemi nel rifornimento, i lanci di rimpiazzo alla stazione divennero irregolari. Parecchie volte ciò condusse a lasciare le Sojuz agganciate alla stazione in orbita per più di sei mesi. Ogni volta che ciò accadeva, gli 'esperti' avrebbero dichiarato alla TV che lequipaggio era prigioniero. Ciò accadde la prima volta per la Sojuz TM-15 nel 1992. La leggenda divenne la base della incredibile storia del film Norvegese 'Kosmonaut', diretto da Stefan Faldbakken. Il film fece sensazione nel Film Festival di Venezia del 2001 e parlò in modo accurato della storia romanzata del cosmonauta Igor Fedrov. Fedrov, nella sua lunga missione sulla Sojuz, non era possibilitato a tornare a terra durante il periodo caotico del dopo Gorbachjov. Legato alla sua Sojuz, impossibilitato a ricevere istruzioni per il suo sistema di guida, il suo sistema di sopravvivenza era agli sgoccioli, alla fine avrebbe tentato manualmente il ritorno e sarebbe morto nel tentativo.
FM-2 era un vero fantasma un fantasma di lattice usato per lo studio delle radiazioni. FM-2 era uno strumento per rilevare le misure interne ed esterne delle radiazioni che una vera persona poteva subire durante il volo per la Luna, e nella orbita terrestre. Il fantasma FM-2, completo di faccia simile a quella di Yuri Gagarin, volò due volte nello spazio. Prima sulla Zond-7 nellagosto 1969. La sola missione di successo della cosmonave L1, che poteva tornare con un cosmonauta vivo o ferito a bordo. L11 Agosto 1969, FM-2 volò verso la Luna sulla Zond-7 a una distanza di 1984,6 km. La Zond-7 riportò due foto prese nella missione, e quindi compì con successo il rientro e atterrò a 50 km da Kustani, in URSS. LFM-2 venne riusato per un volo di sei giorni della Cosmos 368 nell'Ottobre 1970. Venne pensionato, in un posto donore, presso il Museo Politecnico di Mosca.
Alexis Graciov: Cosmonauta fantasma. Data della morte: 28 Novembre 1960. Causa della morte: morto in un volo orbitale il 28 Novembre 1960. NellOttobre 1959 ledizione di Ogonjok riportava un articolo, 'voli a Alta Quota', che illustrava tre uomini che testavano le attrezzature di sopravvivenza. Tra essi vi era Grachev. Un giornalista della Associated Press concluse che tali uomini erano dei cosmonauti in addestramento. Grachev apparve nelle liste dei 'cosmonauti morti' ma non venne associato a nessun volo specifico. Tuttavia il 16 Febbraio 1962 lagenzia Italiana Continentale annunciava che due cosmonauti Sovietici - n. 3 e n. 4 - scomparvero durante un viaggio spaziale, iniziato durante il 22 Congresso del Partito a Mosca nellautunno del 1961. Lagenzia cita "alti esponenti" a Praga come fonti. I due cosmonauti, si disse fossero stati lanciati con la "Vostok III", e vi fosse lintenzione che il veicolo spaziale compisse un volo attorno la Luna e alla Terra, così al rientro avrebbe compiuto una orbita a 8. Tuttavia, la cosmonave scomparve nello spazio, e nessun fu capace di spiegarne la scomparsa. Lagenzia Italiana disse che due cosmonauti Sovietici si addestravano per un lancio lunare 'nel prossimo futuro'. Tuttavia, adesso sappiamo che lURSS non aveva un missile capace di inviare una cosmonave sulla Luna fino al 1968. Una versione multiposto della Vostok non venne lanciata fino al 1964. Il Readers Digest dellAprile 1965 presentò la storia di una sensazionale radio intercettazione dei fratelli Judica-Cordiglia di Torre Bert, Italia. Il 28 Novembre 1960 dichiararono di aver ricevuto il messaggio criptato in codice Morse inglese 'SOS al Mondo' da un punto stazionante nel cielo. Conclusero che era un cosmonauta che era stato lanciato di nascosto in una traiettoria translunare (oltre la capacità dei sovietici nel 1960). Lo strano nome di Alexis Graciov venne associato al volo.
Ivan: Cosmonauta fantasma. Data della morte: 25 Ottobre
1968. Causa della morte: morto sulla Sojuz 2, 25 Ottobre 1968.
Ivan Istochnikov, e il suo fedele cane Kloka, sarebbero stati
perduti sulla Sojuz 2, la 'cosmonave senza equipaggio'
che cercava di agganciarsi alla Sojuz 3. La cosa era il soggetto
di una manipolazione fotografica digitale di Joan Fontcuberta, comprese
di 'oggetti' della missione, e di un libro con biografie e
storie con molti errori storico-tecnici).
La mostra venne organizzata inizialmente al Museo Nazionale dellArte Catalana di Barcellona del 1998. Certi articoli vennero acquisiti e esibiti poi alla Brown University. Un sito web accompagnava - con lettere e uno sfondo rossi - la nota che lopera era 'pura fiction'. Ma ciò non impedì che la storia venisse presa per vera. La rivista messicana Luna Cornea, Numero 14, Gennaio/Aprile 1998, p. 58, mostra le foto della tragica storia della missione come un verità inoppugnabile. Il tema era stato, in seguito, ripreso su un sito web di Amsterdam, il 22 Marzo 2001. Lautore si lamenta che il mondo non ha riconosciuto il valoroso sacrificio di Istochnikov, durante lo schianto della Mir sulla Terra...
Ivan Ivanovich: Cosmonauta fantasma. Data della morte:
26 Marzo 1961. Finto cosmonauta, volò due volte nello spazio.
La Vostok non aveva un sistema di atterraggio morbido. Dopo che il paracadute principale si apriva e la capsula discendeva verso terra, il cosmonauta doveva usare il seggiolino eiettabile per lanciarsi fuori dalla capsula e atterrare con il proprio paracadute. Per testare il sistema un manichino, nominato 'Ivan Ivanovich', volò su due test di volo della Vostok. Sul volo della Korabl-Sputnik 4 del 9 Marzo 1961 Ivanovich venne eiettato dalla capsula e recuperato con successo dal paracadute. Il suo compagno, il cane Chernsukha, venne ricuperato con successo con la capsula. Ivan volò ancora con successo il 25 Marzo 1961 a bordo della Korabl-Sputnik 5 con il cane Zvezdochka. Tali test di volo spianarono la strada al primo volo attorno alla Terra di Jurij Gagarin, del 12 Aprile 1961. Per prevenire confusione da parte dei contadini, che avrebbero recuperato Ivan e avrebbero pensato che fosse un cosmonauta o un alieno, una scritta, 'MAKET' ('manichino' in Russo), venne piazzata sotto il suo visore.
NellOttobre 1959 ledizione di Ogonjok portava un articolo 'Voli a Alta Quota' che illustrava tre uomini che testavano le attrezzature di sopravvivenza. Tra essi vi era Kachur. Un giornalista della Associated Press concluse che tali uomini erano dei cosmonauti in addestramento. Vi erano parecchie voci di un possibile importante volo spaziale Sovietico, nel Settembre-Ottobre 1960. Khrushchev, durante una visita a New York, disse di avere il modellino di una cosmonave che sarebbe stato rivelato dopo il suo riuscito lancio . L'evento non accadde, (si sa ora che era il primo tentativo di lancio di una sonda automatica su Marte, che fallì). I corrispondenti dellepoca specularono che si tratatsse di un lancio umano fallito. In seguito il nome di Kachur fu associato con tale supposto volo.
La missione radio guidata del Lunokhod, sulla superficie lunare, sembrava essere oltre la capacità tecnologica Sovietica per alcuni Moscoviti. Così nacque la leggenda urbana che sminuiva il Lunokhod a un mezzo guidato da un nano agente del KGB, in una missione suicida sulla Luna. Come una quantità di provviste, sufficiente per la missione di 11 mesi del rover, sia stata impacchettata nel piccolo mezzo, non venne spiegato...
Nel Dicembre 1959, lagenzia Italiana Continentale riportava che una serie di cosmonauti, morti in voli suborbitali, era stata rivelata da un alto esponente comunista Ceco. Tra essi vi era Ledovskij, che sarebbe perito nel 1957. Infatti un costruttore Sovietico nel 1956 contemplava un volo suborbitale umano su un missile R-5A. Ma si decise nel procedere direttamente ai voli orbitali delle Vostok. LR-5A compì dei voli suborbitali. Alcuni vennero attuati con carichi biologici, iniziando il 27 Agosto 1958 con i cani Beljanka e Pestraja. Ma il compartimento di carico per tali voli era troppo stretto per un passeggero umano.
Nel Marzo 1965 il Corriere della Sera presentò la storia di una sensazionale radio intercettazione dei fratelli Judica-Cordiglia di Torre Bert, Italia. Tra di essi quella che riportava la morte di una cosmonauta donna perdutasi il 10 Novembre 1963. In seguito vennero dati il 16-19 Maggio o 19-23 Maggio 1961. I fratelli dissero che la voce 'spaventata' si poteva sentire riportare una crescente temperatura mentre la capsula bruciava nellatmosfera. Altri hanno difficoltà a trarre alcunché dal nastro.
Nel 1959 il quotidiano serale di Mosca mostrava la foto di Mikhailov che testava lequipaggiamento per lalta altitudine. Il Readers Digest dellAprile 1965 presentò la storia di una sensazionale radio intercettazione dei fratelli Judica-Cordiglia di Torre Bert, Italia. Tra cui quella che registrava un battito cardiaco il 2-4 Febbraio 1962. Svehn Grahn nota che tale registrazione non è simile a quelle delle telemetria sovietica dei cardiogrammi. Tale registrazione venne associata con un fallito volo di Mikhailov.
Una storia nata nellESA, nel 2000, di due cosmonauti sovietici morti in un tentativo di raggiungere la Luna nel 1969. Si suppose che atterrarono sulla Luna, ma a causa del malfunzionamento del sistema, il veicolo fallì nel raggiungere l'orbita lunare e lasciare, quindi, la Luna. La fonte di tale storia era indubbiamente la serie TV 'The Cape'. Lepisodio 'Buried in Peace' trasmesso il 28 Ottobre 1996. Nella storia, lequipaggio di uno shuttle, in una missione per riparare un satellite per comunicazioni, incontra un relitto di una cosmonave Sovietica con lequipaggio morto; il risultato di un segreto tentativo di spedire una missione umana sulla Luna 30, anni prima degli USA. Tom Nowicki ebbe il ruolo di Andrej Mikojan.
Nel Dicembre 1959, lagenzia Italiana Continentale riportava che una serie di cosmonauti, morti in voli suborbitali, era stata rivelata da un alto esponente comunista Ceco. Tra essi vi era Mitkov, che sarebbe perito nel 1959. Nessuna prova che ci sia mai stato tale volo suborbitale Sovietico è emersa.
Il Pioniere spaziale Hermann Oberth dichiarò che, nel 1959, un pilota era morto in un volo balistico sub-orbitale da Kapustin Jar, nel 1958. Non diede mai la fonte della storia. Nel Dicembre 1959, lagenzia Italiana Continentale riportava che una serie di cosmonauti, morti in voli suborbitali, era stata rivelata da un alto esponente comunista Ceco. Tra essi vi era Shiborin, che sarebbe perito nel 1958. Nessuna prova che ci sia mai stato tale volo suborbitale Sovietico è emersa.
Una leggenda urbana di Mosca riporta che gli astronauti dellApollo 11, furono costretti a restare sulla Luna a causa di un guasto del motore. Un cosmonauta sovietico, Pofiri Ebenov, abbandonato sulla Luna da tempo, li aiutò a riparare il loro Modulo Lunare Aquila così che potessero tornare al sicuro sulla Terra. In realtà, il cosmonauta Gregori Grechko giunse a chiedere a Aldrin se vi fosse alcuna realtà nella storia. Il meravigliato Aldrin negò la storia, e confermò che non incontrarono nessun segno di vita sulla superficie lunare. Forse Aldrin avrebbe risposto diversamente, se avesse saputo che Ebenov significa 'fottuto' in Russo....
Nel 1959 il quotidiano serale di Mosca mostrava la foto di Zavadovskij che testava lequipaggiamento per lalta altitudine. Un giornalista della Associated Press concluse che tali uomini erano dei cosmonauti in addestramento. Zavadovskij apparve sulle successive liste dei 'cosmonauti morti', senza essere associato a una specifica data. Tuttavia il 23 Febbraio 1962, la Reuters riportò una storia da Fort Worth, in Texas. Il Colonnello Barney Oldfield, del comando dellUS Air Force, rivelò a un gruppo di giornalisti che una cosmonave, che non si era separata dal suo razzo vettore, orbitava attorno la Terra dal Maggio 1960, ed era possibilmente guidata. Sappiamo che la cosmonave, Korabl Sputnik 1, fu il primo veicolo per testare il prototipo delle Vostok e dei satelliti Zenit. La cosmonave ricevette il comando per i retrorazzi, ma il sistema di guida orientò in modo errato la cosmonave e il motore TDU mise la nave su una orbita più alta. La capsula di rientro, che non aveva scudo termico, si separò dal resto della cosmonave. Il Colonnello Oldfield divenne il primo asso della guerra del Viet Nam. |
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