Hynek, Vallée e McDonald:
il difficile cammino dell'Ufologia
Antonio Bruno - Edicolaweb
Molti lo ritengono il padre dell'ufologia moderna. In effetti, il Dr. Joseph Allen Hynek aveva tutte le carte per affrontare il complesso e confuso mondo degli UFO (con tutto quanto esso comporta in termini di "fattore umano", necessità di chiarezza e vitale esigenza di trasparenza) con il giusto rigore scientifico del ricercatore accreditato.
Di notevole c'è che Hynek arriva ad interessarsi di UFO dopo una fase ostile, nella quale manifestava aperta contrarietà verso tutto quello che aveva a che fare con questi fenomeni che egli giudicava poco più che astrusi. Si trovò a cambiare idea man mano che approfondiva le ricerche in questo campo che l'attraeva quasi contro la sua volontà razionale. Questo, dicevo, è bello poiché testimonia come uno spirito obiettivo sia pronto a cambiare idea di fronte a fatti oggettivi, anche se, all'inizio, è impostato in un modo assolutamente critico verso un determinato settore della conoscenza.
Padre della famosa "Classificazione Hynek", con la quale si raggruppano in sei tipi fondamentali, più alcuni effetti specifici, i vari eventi di carattere ufologico riscontrati nel corso del tempo dai ricercatori, Hynek ebbe rapporti spesso "movimentati" e controversi con molti altri ricercatori, frutto di un percorso complesso che dimostra tutta la peculiarità di un mondo, quello dell'ufologia, che definirei "paludoso".
Il Dr. Hynek ha lavorato per i diversi progetti dell'Aeronautica militare USA, Sign, Grudge e al famosissimo progetto "Blue Book" in qualità di astronomo consulente.
Non si è mai detto "credente" ma interessato al fenomeno. Ha poi seguito numerosi casi di seri civili e militari. Ha potuto anche smontare dei casi di avvistamento nel Michigan dovuti ad emissioni di gas.
Hynek ha pure lavorato in collaborazione con le autorità e FBI soprattutto nel corso delle indagini sul caso dell'atterraggio di Socorro (New Mexico) del 1964.
Una tappa fondamentale del percorso "ufologico" del dr. Hynek è stata la fondazione, nel 1973, assieme al ricercatore ed ufologo "parafisico" Jacques Vallée, del "Center of UFO Studies" (CUFOS), con sede nell'Illinois.
Più tardi diventò membro del gruppo del senatore Robertson.
Hynek morì nel 1986, dopo aver dedicato buona parte della sua vita ad un'intensa attività di ricerca in campo ufologico e scrivendo i libri: "The Ufo Experience: A scientific Inquiry" e "Night Siege: The Hudson Valley Ufo Sighting and what you should know about UFOs".
Interessanti alcuni episodi dei rapporti di ricerca e collaborazione fra Hynek e Vallée, episodi nei quali, come vedremo, furono coinvolti altri ricercatori ed anche organi ufficiali del governo USA.
Il 23 marzo 1966 Vallée dichiarò di aver ascoltato per radio qualcosa che gli diede la convinzione che "nulla sarebbe stato più come prima"; si trattava della cronaca di alcuni avvistamenti di UFO osservati nel Michigan, nella zona di Ann Arbor. Ben sessanta ragazze, oltre ad altri testimoni, poterono osservarne uno atterrare in una palude nei pressi di Dexter. Le ragazze frequentavano il collegio di Hillsdale. Era operativo, a quel tempo, il famoso "Progetto Blue Book", che l'Aeronautica USA conduceva per cercare di classificare e definire i casi ufologici. Uno degli investigatori di tale progetto si chiamava Hector Quintanilla ed aveva il grado di capitano.
Quando Hynek telefonò a Quintanilla per informarlo degli avvistamenti del Michigan, ottenne dall'investigatore una risposta secca e scostante: in pratica, Quintanilla gli disse che non aveva alcun interesse per quel caso.
Colin Wilson, nel suo libro "Dei dell'altro universo", riferisce che, di fronte alle proteste di Hynek il quale disse a Quintanilla che il suo era un atteggiamento tutt'altro che scientifico, quest'ultimo gli rispose "Non me ne frega niente". Ma non trascorse più di un'ora e mezza che l'investigatore del Blue Book richiamò al telefono Hynek dandogli un ordine perentorio: recarsi nel Michigan ad indagare...
Jacques Vallée
Pochi giorni più tardi, sull'onda di un grande interesse da parte di giornalisti e mass media, in una conferenza stampa Hynek stupì non pochi ufologi affermando che certi fenomeni ottici noti come "UFO" altro non fossero che la combustione spontanea di gas di palude. Molti non seppero trattenere una sfrenata ilarità ma chi si arrabbiò, anzi, si infuriò, fu Jacques Vallée che pareva non voler credere alle proprie orecchie. Più tardi, via telefono, Hynek spiegò a Vallée che era stato infastidito dal can can di giornalisti e reporter e che, tutto sommato, le storie dei testimoni riguardanti gli eventi del Michigan risultavano confuse.
Ma, ormai, si era sollevato un polverone nell'opinione pubblica. E non solo.
A livello politico ci fu un repubblicano del Michigan, futuro presidente USA che risponde al nome di Gerald Ford, che invocò il diritto della gente di essere correttamente informata su quanto stava succedendo nei cieli del Paese. Era un forte incentivo alla nascita della famosa "Commissione Condon".
In quel periodo convulso, gli avvistamenti continuavano numerosi ed inoltre l'interesse del pubblico verso lo spazio fu accentuato dall'atterraggio su Marte del "Mariner 4". Vallée pubblicò il libro "Anatomy of a Phenomenon", sua seconda fatica editoriale e riscosse un insperato successo dal quale scaturì la volontà, da parte di un editore, di pubblicare anche il primo libro dell'ufologo francese, ovvero "Challenge to Science".
Vallée, con accurati excursus storico casistici del fenomeno UFO, dimostrò, a chi voleva intendere il suo linguaggio chiaro e circostanziato, che non era più possibile considerare quest'ordine di eventi con superficialità o qualunquismo e che liquidarli tutti come frutto di illusioni era quanto di più sbagliato un serio ricercatore potesse fare.
A questo punto, un accademico dimostrò serio interesse per quanto affermava Vallée.
Si trattava del professore di fisica presso l'Università dell'Arizona James McDonald. Il passo forse più coraggioso di questo scienziato fu quello di chiedere alle autorità militari l'autorizzazione a soggiornare un paio di giorni presso la base aerea di Wright-Patterson, a Dayton, nell'Ohio, onde potersi dedicare allo studio di quelli che venivano ufficialmente descritti come "fulmini globulari".
Ci fu un lungo colloquio fra McDonald ed il comandante della base, un generale che gli concesse molto tempo, in rapporto a quello che aveva permesso al confronto con Hynek. Ed ecco un dato molto interessante: secondo le parole stesse di McDonald, il generale ammise che le spiegazioni fornite ai media ed alla gente dall'Aeronautica militare "erano delle vere cavolate" (parole testuali n.d.a.). McDonald, galvanizzato da queste dichiarazioni, contattò in fretta e furia le organizzazioni civili APRO e NICAP, incaricate di raccogliere le varie segnalazioni di avvistamenti ufologici.
Quando, poi, si intrattenne a pranzo con Vallée ed Hynek, fece su questi ultimi un'impressione galvanizzante. In particolare Vallée, il quale, poi, scrisse: "È chiaro che tutta un'epoca è tramontata. Quest'uomo ha molti contatti, molte idee, e non ha paura di niente".
James McDonald
Ma non mancavano le "gatte da pelare"...
McDonald, in sostanza, non aveva peli sulla lingua e non passò molto tempo prima che egli dichiarasse la sua convinzione che Hynek fosse una sorta di venduto all'Air Force, per ottemperare ad una sorta di consegna che, sostanzialmente, verteva verso l'occultamento della verità sugli UFO. Corteggiò anche Vallée, cercando di indurlo a mettersi contro Hynek e dicendogli: "Se non fosse stato per lei, Hynek continuerebbe ancora a sostenere che il 93% degli avvistamenti sia dovuto a Venere o a gas delle paludi!"...
Eccoli qua, insomma, i soliti, dannati "conflitti umani" che paiono una sorta di maledizione che colpisce particolarmente chi si interessa di UFO...!
Iniziarono i contrasti, le contrapposizioni, gli individualismi.
Vallée, tra l'altro, non riuscì a farsi convincere da McDonald poiché gli parve di scorgere, dietro quell'uomo, una forte connotazione di egocentrismo o, se si vuole, di protagonismo. Ma questa storia ha un triste epilogo:
McDonald, com'era da aspettarsi, venne deriso e messo al bando dalla comunità scientifica e, alla fine, si suicidò...
Peccato. Triste e non unico caso di fine cruenta, drammatica di un ricercatore di ufologia che, pur con tutti i suoi difetti umani, poteva ancora contare molto nella conquista di una verità trasparente sul fenomeno UFO.
Fatto sta che, dopo il suicidio di McDonald, Hynek sembrò riceverne uno scossone e decise di scrivere un'interessante e per molti versi provocatoria introduzione al libro di Vallée "Challenge to Science". In essa confessò: "Forse avrei dovuto parlare prima: diciotto anni sono tanti".
Ecco un passaggio del citato libro di C.Wilson che fa capire particolarmente bene questa fase concitata fra ricercatori coinvolti nel fenomeno UFO: "Nel frattempo Vallée studiava gli archivi dell'Aeronautica militare; apprese con sorpresa che un'ondata di avvistamenti UFO s'era verificata già nel 1951. Erano stati visti UFO atterrare e oggetti a forma di sigaro, proprio come nell'opera classica di Aimé Michel". Ammise: "Sto cominciando a pensarla come McDonald: come può Hynek aver ignorato tutto questo?".
Domanda che resta in sospeso. Forse. O, forse, nell'arco di decine delle decine di anni seguiti a questi fatti, qualche ufologo si è fatto un'idea vicina alla verità. Verità che, personalmente, sospetto stare, come spesso accade, nel mezzo.
Hynek potrebbe aver tentato di dare il classico colpo al cerchio e l'altrettanto classico colpo alla botte, ovvero cercare di seguire la sua strada di ricercatore senza tagliare completamente i ponti con l'autorità militare dalla quale, bene o male, doveva dipendere la sua stessa attività futura per reperire altro materiale e proseguire le sue ricerche.
La parola "venduto", forse, è un po' troppo forte. Diciamo che Hynek potrebbe essere sceso ad un compromesso. Indispensabile, forse vitale, in un campo nel quale tranelli, voltafaccia, censure e anche drammatiche morti, non sono certo eventi rari.
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